Denti più lunghi e alitosi? Ecco come curare le gengive ritirate e fare prevenzione
Ultimamente hai notato che alcuni dei tuoi denti sono più lunghi? Magari accusi un aumento della sensibilità gengivale? Potresti soffrire di gengive ritirate, un processo che scientificamente viene definito recessione gengivale che, come suggerisce il nome, determina lo spostamento delle gengive in direzione della radice.
Di conseguenza, il dente appare più lungo, perché si “scopre”. Ma come curare le gengive ritirate e soprattutto fare prevenzione? Scopriamolo insieme.
I sintomi della recessione gengivale
La recessione gengivale può determinare l’insorgere di diverse problematiche estetiche e non solo:
- Aumento della sensibilità.
- Problemi estetici (il dente sembra più lungo e più giallo).
- Aumenti degli spazi interdentali.
- Insorgenza di carie, soprattutto radicolari (che interessano la radice del dente).
- Maggiore accumulo di placca e tartaro.
- Alitosi.
6 regole per prevenire le gengive ritirate
Come sempre, prevenire è meglio che curare! Ecco quali sani abitudini adottare per evitare, o rallentare e in alcuni casi guarire dalla recessione gengivale:
1. Lavare i denti correttamente almeno due volte al giorno e utilizzare il filo interdentale per prevenire la formazione della placca e quindi gengivite e parodontite. Ma attenzione: non spazzolare energicamente e non utilizzare uno spazzolino con le setole dure per non determinare traumi alle gengive.
2. Non fumare. ll calore e le sostanze che si sprigionano durante la combustione del tabacco causano problemi al microcircolo ematico che irrora la gengiva, determinando un’alterazione dell’apporto delle sostanze nutritive alle gengive e all’osso.
3. Ogni 6 mesi effettuare un controllo dal dentista e una seduta d’igiene professionale per eliminare sia il tartaro sopra-gengivale che quello sotto-gengivale.
4. Curare il bruxismo con un bite o con altre metodiche. Digrignando i denti di notte si sprigionano delle forze eccessive che creano traumi, i quali irritano le gengive.
5. Correggere i denti storti con un apparecchio ortodontico: oggi non è più un tabù per adulti, bambini e ragazzi, grazie all’ortodonzia invisibile.
6. Curare le malocclusioni.
Purtroppo, la recessione gengivale può essere causata da una predisposizione genetica e si riscontra anche con l’avanzare dell’età.
Come curare le gengive ritirate?
Come già accennato, soprattutto se il problema viene identificato nei suoi stadi iniziali, una volta eliminate le cause, le gengive ritirate ricrescono. Ma, oltre a correggere le abitudini scorrette, spesso si rivela necessario intervenire con un’accurata seduta di igiene professionale, associata ad una terapia laser.
Il laser, infatti, preserva e rigenera il parodonto, ovvero l’insieme delle strutture che sostengono il dente, mettendo il corpo nelle condizioni di auto-generare i tessuti persi a causa dell’infiammazione, stimolando la produzione di nuovo tessuto connettivo, osso e collagene. Quando invece sono in una fase molto avanzata come curare le gengive ritirate?
Si deve necessariamente ricorrere alla chirurgia orale che, tuttavia, è abbastanza semplice ed indolore: si preleva la gengiva dal e la si posiziona nella zona che necessita di ricopertura. Solitamente, bastano 15 giorni affinché le gengive ritirate tornano normali.
A chi rivolgerti e come curare le gengive ritirate?
Dubbi su come curare le gengive ritirate? Puoi prenderti cura della tua salute dentale e non trascurare quella dei bambini per evitare questa ed altre problematiche.
Rivolgerti allo studio Fadda, nel quartiere San Giovanni di Roma, dove troverai personale qualificato nel fornire servizi di cura e prevenzione per adulti e bambini.